Coronavirus. Salvemini: "Fin'ora in provincia eseguiti 6.000 tamponi" - I AM CALCIO LECCE


Coronavirus. Salvemini: "Fin'ora in provincia eseguiti 6.000 tamponi"

Carlo Salvemini, Sindaco Lecce
Carlo Salvemini, Sindaco Lecce
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Il consueto aggiornamento del sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, in merito all'emergenza Coronavirus in città e in provincia. Queste le sue parole di oggi, 22 aprile 2020:

Partiamo dal bollettino epidemiologico della giornata di ieri: nessun nuovo caso in provincia e chiaramente nessun nuovo caso positivo in città di Lecce. Questo ci consente di avere un grande respiro sulla gestione dei ricoveri nelle nostre strutture sanitarie, attualmente la percentuale dei posti letto di terapia intensiva occupati in Puglia è pari al 20%. C'è anche un andamento più lento anche rispetto ai decessi e quindi la velocità di propagazione di contagio sta rallentano in maniera significativa in alcune regioni tra cui la nostra.

Per quanto riguarda i controlli delle Forze di Polizia: 204 verifiche sulle persone fisiche e sono state comminate 2 multe, controllate anche 46 attività commerciali e sono risultate tutte perfettamente in regola per quanto riguarda le disposizioni di loro osservanza. Sul servizio della protezione civile ieri abbiamo risposto a 48 chiamate di informazioni e garantita la consegna di ben 206 buoni spesa. Con l'aumentare dei buoni chiaramente cala la richiesta di pacchi alimentari, ieri comunque abbiamo evaso 19 richieste di famiglie che ne avevano bisogno. Ricevo anche richieste di aggiornamento sulla consegna delle mascherine donate dalla comunità cinese: saranno in consegna a partire da venerdì e nelle prossime ore vi daremo tutti i dettagli e le informazioni utili su come ritirarle.

Alla diretta di oggi ha preso parte anche il dott. Alberto Fedele, Direttore del Servizio Igiene Pubblica dell'Asl di Lecce che ha risposto alle domande poste dal sindaco:

Subito dopo le festività natalizie è iniziato il nostro lavoro con i primi arrivi dalla Cina nella terza decade di gennaio, si parlava già di queste polmoniti anomale e ci siamo subito attivati con un pizzico di intuito per attivare una procedura di isolamento. Dai primi di febbraio eravamo già andati oltre le circolari ministeriali per non far rientrare i ragazzini a scuola che provenivano da quelle aree, ma anche i lavoratori che provenivano da lì. Gli ultimi 2 mesi sono stati due mesi pesanti, ma che hanno pagato dal punto di vista dell'andamento epidemiologico nella Provincia di Lecce. Dal weekend di Pasqua abbiamo notato una riduzione del numero di Positivi e forse è dipeso anche dal bel tempo, ora è troppo presto per abbassare la guardia, gli scogli non si vedono, ma ci sono e andarci a sbattere contro sarebbe una brutta sorpresa. Per essere tranquilli dobbiamo spegnere tutti i focolai.

Il numero di tamponi effettuati a Lecce città sono 1.157 dall'inizio dell'epidemia, mentre in provincia sono praticamente 6.000: 1/3 di tutti quelli effettuati in tutta la regione, l'attività dell'Asl di Lecce è stata importante. Per quanto riguarda le persone poste ad isolamento domiciliare a scopo cautelativo sono 903 a Lecce città, mentre in provincia sono 5.798. Di tutti i soggetti ospedalizzati in regione: 247 erano in provincia di Lecce(25 in città). Mentre è andata anche meglio come ricoveri in terapia intensiva: uno solo in città e 17 totali in provincia. Considerando la popolosità della provincia di Lecce direi che i numeri sono piuttosto contenuti.

Oggettivamente nonostante i piani pandemici che si sono ripetuti negli anni da parte del Ministero, io in 32 anni di attività professionale non ho mai avuto un'esperienza così importante, una prova sul campo improvvisa ed eccezionale. L'abbiamo affrontata con i mezzi che avevamo, il territorio è stato messo a dura prova in un contesto in cui l'improvviso arrivo di questa pandemia ha reso indisponibili i dpi e stressato il sistema territoriale. Alcuni medici di base avevano visitato pazienti positivi e sono stati messi in isolamento e questo ha reso impossibile alla medicina generale di espletare il proprio compito. In questo scenario ci siamo inseriti noi a contattare i cittadini, ovviamente in un sistema di risorse limitate è probabile che qualcosa non sia andata bene: è probabile che a qualche mail non è stato dato seguito, però in linea di massima abbiamo soddisfatto la domanda in maniera sufficientemente efficace. I kit diagnostici hanno avuto una fornitura altalenante, in un sistema di disponibilità limitata il nostro compito era anche la razionalizzazione dell'utilizzo di questi test. Questa emergenza ha fatto balzare prepotentemente il fatto che le malattie infettive non sono scomparse, noi per 50 anni abbiamo ritenuto che potessimo abbassare la guardia, evidentemente la biologia si è presa una rivincita e ci ha sbattuto in faccia la realtà, questa emergenza ci ha dato una grande opportunità come dare una spinta alla tecnologia, ma anche di riappropriarci delle misure di igiene che non sono un optional, le misure igienico sanitarie sono fondamentali per vivere sani e in buona salute.

Matteo Pagano