Il Museo del Calcio compie 20 anni
E' il luogo in cui sono racchiuse – attraverso gli oggetti che ne ripercorrono storia e grandi sfide - le emozioni che la Nazionale azzurra ha trasmesso a milioni di tifosi e appassionati. E' il Museo del Calcio, il museo della Nazionale italiana con sede a Firenze accanto al CTF di Coverciano, che proprio oggi festeggia il ventesimo anniversario dal giorno della sua inaugurazione.
Un percorso cominciato nel '90, in occasione dei Mondiali in Italia, quando l’allora direttore del Centro Tecnico Federale di Coverciano e attuale presidente della Fondazione Museo del Calcio, Fino Fini, ebbe l’idea di far costruire un luogo che potesse conservare la memoria della Nazionale italiana.
Dalla maglia, poi ricamata dalla madre, con cui Silvio Piola esordì in Nazionale nel 1935 alla divisa indossata da Giacinto Facchetti nel 1968; dalle pipe che il Ct Enzo Bearzot e il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, si scambiarono all’indomani del trionfo del 1982, fino alla tripletta di coppe conquistate dall’Under 21 tra il ’92 e il ’96: oltre 800 cimeli esposti per ripercorrere una storia azzurra lunga 110 anni, che si intreccia con la Storia – con la S maiuscola – dell’Italia.
“Il Museo del Calcio – sottolinea il presidente della FIGC, Gabriele Gravina - è un patrimonio dello sport italiano, un luogo che custodisce una straordinaria collezione di cimeli tale da renderlo uno dei principali musei tematici in tutta Europa. Qui sono conservati con cura e dedizione esemplari originali unici, capaci di suscitare ogni volta ricordi ed emozioni, contribuendo a fare del calcio un elemento importante della cultura del nostro Paese. Il calcio è un gioco che nel corso della sua storia ha assunto caratteri ben più ampi e grazie al Museo, da venti anni, abbiamo l’opportunità di avere un luogo che ci proietti in questa dimensione del ricordo della Nazionale”.